Benny Bosetto

Doctori said I might go blind. It helped me see more clearly. 15 feb 2022, 17:58

Doctori said I might go blind. It helped me see more clearly. 15 feb 2022, 17:58

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Doctor SaidI might Go Blind. It Helped Me see more clearly. 15 Feb.2022, 17:58 è un complesso disegno a matita su seta ovattata che porta lo spettatore in uno spazio intimo e al contempo metafisico. È un’opera che nasce con l’intento di riflettere sulla natura della distrazione, intesa come quello stato mentale che permette connessioni inaspettate tra i momenti altalenanti di concentrazione
e deriva.
L’opera serve come contenitore di esperienze “divinamente inutili”, fugge la gravità e tende ad elevarsi verso una dimensione ultraterrena, un linguaggio nascosto, un po’ giocoso, attraverso cui sentirsi costantemente fuori strada. Ispirandosi all’iconografia surreale delle grottesche, il disegno rappresenta una specie di macchina ibrida che contiene e funziona tramite liquidi corporei, organi genitali, ortaggi, molteplicità di esseri umani, unicellulari, animali, dolciumi, gattini, parassiti viscerali e gioielli di pietre preziose le cui interconnessioni sono visibili grazie a collegamenti tubolari che ricordano vene, reti molecolari o biomeccaniche che passano attraverso i loro orifizi formando un unico ecosistema vivente che rimanda alle macchine celibi descritte da Michel Carrouges, ma adattate ad una visione
più compostista.
Ciò che i personaggi rappresentati stanno operando, quando non sono assorti in una qualche riflessione, o forse nel vuoto, sono una serie di gesti rituali e di esercizi per la cura del sé che rivelano la centralità del corpo come origine della percezione. Il titolo è un frammento diaristico quotidiano, estratto da un articolo che ha distratto la mente dell’artista, e suggerisce che il senso si trova tra gli interstizi del reale.