Mimmo Paladino

Cinema

“L’idea della scultura è l’idea che probabilmente avevano gli antichi, e per antichi intendo gli Etruschi: non fare cioè un oggetto che potesse sfidare delle leggi di proporzioni o che avesse più a che fare con l’arte, ma che avesse a che fare con il senso del magico e del religioso — il che è diverso dal dipingere, perché la pittura ti offre l’idea della finzione, mentre quella cosa ce l’hai davvero davanti, te la costruisci, te la materializzi”.

Dono di Carlo Tivioli. Olio su tela, 2010, cm 65 x 85.

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Nato nel 1948 a Paduli (BN). Vive e lavora tra Paduli, Roma e Milano.

Insieme a Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e Sandro Chia, l’artista campano Mimmo Paladino è uno dei rappresentanti della Transavanguardia, movimento artistico italiano nato su progetto di Achille Bonito Oliva nella seconda metà degli anni Settanta con l’intento di superare il linguaggio astratto-concettuale delle Neoavanguardie attraverso un ritorno alla tradizione e a una figurazione dai tratti espressionisti che privilegia il fare pittorico, il colore, la tecnica, e riporta questi caratteri all’attualità. Nella ricerca artistica di Mimmo Paladino ricorrono immagini che rimandano a un universo arcano e primitivo, dove le forme sono tradotte in segni eleganti e semplificati. Le sue opere fanno riferimento a una vasta gamma di fonti archeologiche, mitologiche e stilistiche che comprendono l’arte egizia, etrusca, greco-romana, paleocristiana e romanica. Tra il 1978 e il 1980 l’artista crea dipinti monocromi in colori primari ai quali unisce elementi geometrici e oggetti di recupero, mentre dal 1985 i suoi interessi si direzionano verso una produzione scultorea (spesso di respiro installativo) in bronzo, alluminio, legno dipinto, rame e ferro.