Gianni Politi

L’isola dei morti

“Ho scelto di andare in profondità e addentrarmi sempre di più dentro le mie ossessioni per materiali, tecniche e immagini. Ho intorno a
me un mondo frammentato che cade a pezzi, dentro di me devo trovare una strada per procedere senza sgretolarmi come il resto”.

Dono dell’artista. Pittura su tela, 2015, cm 180,5 x 240.

Riprendi la navigazione

Nato a Roma nel 1986, dove vive e lavora.

Provenendo da studi filosofici, e ispirandosi ai classici greci, Politi sviluppa un’azione pittorica che non è gesto, ma ricerca sull’azione intrinseca al medium della pittura. La sua pratica è strettamente collegata a eventi autobiografici, che rielabora utilizzando la tradizionale tela a supporto dell’immagine. Residui, scarti, storpiature, frammenti sono la base materica attraverso la quale realizza nuove opere partendo dai resti delle precedenti. Come caleidoscopi, i suoi quadri sono forme che si ricompongono sotto lo sguardo di chi le osserva. L’artista ha infatti ideato un metodo che egli stesso definisce un processo di “riutilizzo di materiali” in cui, accanto a una pianificazione calcolata, entrano in gioco eventi casuali, che si generano nella fase di lavoro in studio.