Nicola De Maria

Il paesaggio bianco

“Un’opera d’arte è tale quando, filtrando la brutalità, il dolore e la tristezza del mondo accresce la nostra vitalità, e si fa canto e lode. I colori per me sono sovrani, mi dettano la loro legge di armonia, e io sono l’esecutore di un disegno superiore. Mi sento lo strumento di un impegno chiamato ad accrescere l’armonia nel mondo, aumentandone la vita”.

Dono di Carlo Traglio. OIio su tela, 1987, cm 60 x 50.

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Nato a Foglianise (BN) nel 1954. Vive e lavora a Torino.

Insieme a Francesco Clemente, Sandro Chia, Enzo Cucchi e Mimmo Paladino, l’artista campano Nicola De Maria è uno dei rappresentanti della Transavanguardia, movimento artistico italiano nato su progetto di Achille Bonito Oliva nella seconda metà degli anni Settanta con l’intento di superare il linguaggio astratto-concettuale delle Neoavanguardie attraverso un ritorno alla tradizione e a una figurazione dai tratti espressionisti che privilegia il fare pittorico, il colore, la tecnica, e riporta questi caratteri all’attualità. Dopo gli studi in medicina a Torino perseguiti fino alla specializzazione in neurologia, Nicola De Maria preferisce dedicarsi all’arte. Da una breve esperienza nel 1975 legata alla fotografia, l’artista passa a un’assidua produzione di disegni a matita su carta, usando successivamente anche pastelli, acquerelli e olio. Inizia poi a dipingere direttamente a parete, realizzando le prime tele a olio dove la scelta di un colore vivo e intenso che definisce l’intera superficie di lavoro (dal muro di una stanza a un piccolissimo supporto) diventa la cifra stilistica verso la quale intraprendere una ricerca personalissima, tanto che lui stesso si definisce “uno che scrive poesie con le mani piene di colori”: un’espressione di chiara ricerca verso una spinta lirica astrattiva.

Nicola De Maria

Il paesaggio bianco

“A work of art is such when, filtering through the brutality, the suffering and sorrow of the world, our vitality grows, and chants and glorifies itself. Colours to me are supreme, they dictate their harmonic laws, and I’m the executor of a supreme drawing. I feel that I’m the instrument behind the commitment called to enhance the harmony in this world, increasing its life.”

Donated by Carlo Traglio. Oil on canvas, 1987, 50 x 60 cm.

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Born in Foglianise (BN) in 1954. He lives and works in Turin. Together with Francesco Clemente, Sandro Chia, Enzo Cucchi and Mimmo Paladino, the artist from the Campania region Nicola De Maria is one of the exponents of the Transavanguardia, an Italian artistic movement based on a project by Achille Bonito Oliva in the second half of the 1970s with the intention of overcoming the abstract-conceptual language of the Neo-avant-garde movements through a return to tradition and figuration, drawing on expressionist approaches with a focus on painting, colour and technique, reappraising such elements in a contemporary key. After his studies in medicine in Turin, pursued up to a specialisation in neurology, Nicola De Maria decided to dedicate himself to art. From a brief experience in 1975 linked to photography, the artist moved on to an assiduous production of pencil drawings on paper, later also using pastels, watercolours and oils. He then began to paint directly onto walls, creating his first oil canvases, in which the choice of a vivid and intense colour that defines the entire work surface (be it the wall of a room or a very small support) becomes the basis on which to undertake a very personal research path, to the point that he defines himself as “one who writes poetry with his hands covered in paint”: an expression of clear research towards an abstract lyrical sphere.