Giuseppe Penone

Anatomia

Nato a Garessio (Cuneo) nel 1947. Vive a lavora a Torino.

Tra i principali interpreti dell’Arte Povera, Giuseppe Penone ha sempre sperimentato un’ampia gamma di materiali e di forme, esplorando il linguaggio fondamentale della scultura. Nei suoi primi lavori interagisce con alberi, acqua, pietre.

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Giuseppe Penone
Nato a Garessio (Cuneo) nel 1947. Vive a lavora a Torino.

Tra i principali interpreti dell’Arte Povera, Giuseppe Penone ha sempre sperimentato un’ampia gamma di materiali e di forme, esplorando il linguaggio fondamentale della scultura. Nei suoi primi lavori interagisce con alberi, acqua, pietre. Fondamentali sono i lavori eseguiti nei boschi dove la forma del suo corpo è associata alla crescita degli alberi. Nel 1969 Penone crea il primo dei suoi Alberi: scava una trave seguendo un anello di crescita del legno e scopre così la forma dell’albero racchiusa nella sua stessa materia. Negli anni ’90 si confronta, per la prima volta, con il marmo di Carrara e ne reinterpreta i modi consueti di lavorazione. Bianco e leggermente venato, da sempre associato in statuaria alla rappresentazione della figura umana, il marmo consente all’artista di indagare le analogie tra corpo vivente e mondo minerale. Ne nascono i lavori dal titolo Anatomie. Il blocco di marmo è scolpito seguendone le venature, ottenendo un rilievo che conferisce al materiale solido l’aspetto di un fluido, o della carne viva, percorsa da vene e nervi. Attraverso un lavoro manuale, che è arbitrario e insieme liberatorio nel suo processo creativo, si indagano così le affinità esistenti nella materia e nelle sue componenti fluide.

Testi di riferimento:
– D. Lancioni, Anatomie (Anatomies), in Giuseppe Penone. The Inner Life of Forms, edited by C. Basualdo, Gagosian, New York 2018, booklet n° VIII
– D. Lancioni, Anatomie, in Giuseppe Penone, a cura di L. Busine, Electa, Milano 2012, p. 275