Julian Schnabel

Carlina

“Credo che la bellezza sia una sensazione che provi dopo aver avuto un’esperienza. È la maniera in cui percepisci il bello. Non so
se ci riuscirei, a vedere un viso e sapere come il volto della bellezza appare, ma dopo averlo visto capisco di aver sentito cosa sia la bellezza. Voglio che i dipinti portino me o lo spettatore da qualche altra parte”.

Dono di Carlo Traglio. Olio, resina, smalto su tela e cornice bianca, 1998, cm 258 x 274 x 13.

Riprendi la navigazione

Nato nel 1951 a New York, vive e lavora tra New York e Montauk, USA.

Dopo essersi trasferito in Texas con la sua famiglia, Julian Schnabel ritorna nella natia New York agli inizi degli anni Settanta e partecipa al Whitney Museum Independent Study Program, imponendosi con una serie di opere di dimensioni grandiose, caratterizzate dalla commistione di tecniche innovative, come l’utilizzo di cocci, tazze e piatti applicati alla tela, e materiali diversi, in cui trovano spazio oggetti rinvenuti e carichi di storia. Pittore e scultore, Schnabel si contraddistingue per la sua stupefacente capacità metamorfica e la travolgente forza espressiva che comunica attraverso una pittura selvaggia e gestuale, quasi neo-espressionista, che risente di influenze europee e della Transavanguardia italiana. Genio eclettico anche nel linguaggio filmico, Schnabel si cimenta nel mondo del cinema realizzando tre lungometraggi. L’opera in mostra è una reinterpretazione dei ritratti classici: il soggetto, la postura, l’abbigliamento e la dimensione vengono stravolti con lo smalto e materiali innovativi.