Zhang Xiaogang

Ritratto C

“Sono più abituato all’autoriflessione, e attraverso questa ho scoperto che sono il tipo di persona che cerca di evitare le cose, inclusa la mia arte, che è la stessa cosa, scelgo sempre la via dell’evasione. Ad esempio, quando tutti vogliono guardare cose alla moda, cose reali, non ho alcun interesse per queste, e provo istintivamente a scappare, ma dove? Corro verso il passato”.

Dono di Letizia, Angelo, Francesca, Gabriele e Gilda Moratti. Olio su tela, 2001, cm 40 x 50.

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Nato nel 1958 a Kunming, Cina. Vive e lavora a Pechino.

Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Sichuan nel 1982, Zhang Xiaogang disegna scenografie e costumi prima di dedicarsi pienamente alla pittura. Profondamente influenzato dagli accadimenti storici – prima fra tutti la rivoluzione culturale cinese che ha vissuto in giovane età e le cui immagini rappresentano il punto di partenza della sua ricerca – e dal movimento Surrealista, dal 1985 Zhang è ispiratore di movimenti artistici che esplorano il comportamento dell’individuo all’interno della comunità cinese. Dopo una serie di viaggi all’estero, nel 1993 inizia a dipingere la serie Bloodlines – forse la più famosa tra quelle realizzate – che racconta le relazioni familiari, sociali e collettive in Cina attraverso dei ritratti di gruppo ispirati alle immagini della rivoluzione. La famiglia, intesa nel senso più ampio, viene infatti ritratta ripetutamente dall’artista, quasi a voler creare una genealogia infinita e fittizia di antenati e discendenti i cui tratti sono distinguibili solo da impercettibili differenze. I suoi dipinti sono caratterizzati da una spiccata qualità fotografica e dall’utilizzo prevalente di tonalità che variano dal grigio, al bianco e nero, con la presenza di occasionali macchie di colore.