Matteo Pugliese

Dragonfly

“È un po’ un desiderio di liberarsi da quel vincolo che spesso si traduce in lotta: l’artista sembra darci un messaggio di incoraggiamento e spinta, mostrandoci la possibilità di fuoriuscire da un ostacolo o da un problema, come fanno i suoi uomini, che con insistenza e disperazione cercano di liberarsi dalle bianche e fredde mura della solitudine e della morte”.

Dono dell’artista e di Galleria Imago. Bronzo, 2019, cm 104 x 118 x 22.

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Nasce a Milano nel 1969, dove vive e lavora.

Matteo Pugliese si trasferisce in Sardegna con la famiglia nel 1978. Dopo gli studi classici, ritorna nel capoluogo lombardo dove nel 2005 si laurea in lettere moderne presso l’Università Statale. Formatosi come artista autodidatta, Pugliese matura una spiccata propensione verso il disegno e la pittura, rintracciando nell’abilità dei maestri classici greci e rinascimentali le linee guida verso la ricerca di una specifica materialità scultorea. La plasticità tipica di Michelangelo, Canova, Bernini e Rodin, e il segno inquieto di Egon Schiele e Francis Bacon sono infatti alcuni dei tratti stilistici e formali che lo influenzeranno a lungo. Tra le sue produzioni scultoree più famose spiccano gli Extra-Moenia: delle creature-guerriero in bronzo bloccate nel momento culminante della lotta verso il passaggio in una dimensione “altra”. Tormentate e possenti, queste figure tentano infatti di liberarsi dalla morsa interna delle pareti che le “possiedono” per cercare la fuoriuscita all’esterno, come fossero impressioni materiche di forza e dinamismo perennemente alla ricerca di un equilibrio tra torsioni strazianti ed energie vitali, tanto fisiche quanto intellettuali.